Non profit

La prima corsa su “Corallo 33”

A Roma per la prima volta una cooperativa di tassisti effettua un servizio di trasporto nei confronti di passeggeri diversamente abili.

di Franco Bomprezzi

Esco dalla stazione Termini, appena sceso dall?Eurostar che mi ha portato a Roma da Milano, percorro da solo l?ampio portico in direzione di via Marsala, arrivo all?angolo e vedo, ad aspettarmi, con il pianale abbassato, ?Corallo 33?. Gianni, il primo tassinaro ?normale? che attende un cliente a rotelle nella Capitale, non sa che si tratta di un evento storico, nel suo piccolo. La scena, infatti, avviene pochi giorni prima della presentazione ufficiale di questo nuovo servizio di trasporto. E io sono il ?privilegiato?, assieme a un amico paraplegico assai più agile di me, che utilizza questa vettura della Cooperativa Samarcanda, coop di tassisti, non di operatori sociali. Gianni è ancora un po? impacciato, ma bravo: spinge me e la mia sedia a rotelle nell?abitacolo, assicura le ruote perché non si muovano, chiude il portellone posteriore, va al posto di guida e parte nel traffico rarefatto di una Roma torrida. Il tassametro gira regolare, ben visibile, senza sorprese, per me che sono un cliente come un altro, solo con qualche piccola esigenza in più. Roberto, l?amico paraplegico, salta dalla sua minicarrozzina sul sedile anteriore, mentre io, vecchio e pigro, resto comodamente seduto sulla mia sedia a rotelle, ma riesco anche a vedere tutto, dai finestrini di questa autovettura francese, adattata con semplicità, ascoltando i suggerimenti delle associazioni delle persone disabili, dall?azienda di un giovane entusiasta allestitore bresciano (nessuno è profeta in patria). Sono questi i piccoli fatti del 2003 che alla fine ricorderò più volentieri. Ma Gianni, l?autista, raffredda il mio entusiasmo ricordandomi che dal Comune non è ancora arrivata l?autorizzazione a svolgere questo servizio in modo continuativo. Spero che quando queste note saranno in edicola, la mancanza sarà stata rimediata. Resta però sempre quel po? di amaro in bocca, la conferma che le piccole grandi rivoluzioni passano prima dalla buona volontà della gente che dall?impegno solerte delle istituzioni a rispettare e applicare le leggi che pure esistono da tempo. Nel frattempo pago la corsa, poco più di 15 euro. Mi sento un cittadino senza aggettivi. Mi sento un po? più libero.


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